calendar_today 30 maggio 2023
La pandemia di Covid – 19 ha avuto un forte impatto sul mercato agroalimentare, generando diverse problematiche, tra le quali è necessario annoverare anche l’importante calo dell’export nel settore vitivinicolo.
Secondo i dati raccolti già nel novembre 2020 dall’Osservatorio Vinitaly -Nomisma Wine Monitor, infatti, il 2020 avrebbe registrato una contrazione del valore delle importazioni mondiali di vino stimata (su base doganale) di oltre 3 miliardi di euro rispetto al 2019, collegata anche all’importante riduzione delle vendite estere da parte della Francia, Paese che da sempre ricopre un ruolo predominante nel settore.
In particolare, l’Italia chiudeva l’anno con una crescita delle esportazioni di vino di circa il 2,9% rispetto al 2018 dovuta ad un risultato positivo riscontrato nei mercati degli Stati Uniti (+4,2% l’import di vino italiano), in Svizzera (+3,8), in Russia (+12%) e sorprendentemente anche in Francia (+6%), con importanti miglioramenti anche in Giappone e Canada.
Le previsioni per l’export italiano del 2020 formulate dal medesimo Osservatorio, si sono avverate solo in parte.
Infatti, fortunatamente l’Italia non è stata costretta a misurarsi con le terribili conseguenze che sarebbero derivate dal minacciato inasprimento dei dazi statunitensi alle esportazioni dei vini italiani – a differenza di uno dei suoi più importanti competitor quale la Francia – come invece giustamente si temeva all’inizio del 2020.